Chi siamo
L'Ordine è un "Ente di diritto pubblico non economico" i cui provvedimenti hanno carattere di "atti amministrativi" sottratti al controllo esterno di legittimità. È dotato di autonomia organizzativa e di regolamentazione, ed è retto da un Consiglio direttivo composto da un numero di membri calcolato in rapporto al numero degli iscritti.
Home Page
Covid. In pandemia dai farmaci equivalenti contenimento costi e supporto logistico per carenze
Con l'emergenza pandemica e le carenze strutturali che affliggono il nostro Sistema sanitario nazionale la farmacia è stata chiamata a diventare uno dei presidi sanitari di riferimento per il cittadino, ridisegnando il proprio ruolo socioeconomico, non più solo in una logica di "dispensatrice del farmaco", ma in un contesto di presidio territoriale polifunzionale del Ssn e di servizi resi alla collettività. In questo scenario, il farmaco equivalente ha aiutato la popolazione, non solo per alcune criticità riguardanti la logistica e la carenza di medicinali, ma anche nel contenimento dei costi a carico dei pazienti e del sistema sanitario del Paese. Questi, in sintesi, i temi emersi nell'incontro online "Farmaci equivalenti e Covid: il ruolo socio-economico del farmacista durante la pandemia" svoltosi all'interno dell'ottava edizione di "Farmacista Più 2021", il congresso dei farmacisti italiani.
Presente al simposio Carolina Carosio, presidente di Fenagifar (Federazione dei giovani farmacisti), ha sottolineato quanto sia basilare una corretta informazione data al paziente: «È di fondamentale importanza per il farmacista dispensare una corretta informazione al cittadino, perché su questo punto si basa la fiducia e la credibilità della nostra professione. La pandemia ci ha insegnato, soprattutto nelle prime fasi dell'emergenza, la grande difficoltà nel fare sintesi e comunicare informazioni certe alla popolazione. Per fare questo occorre qualità e omogeneità nelle risposte del farmacista, al fine di erogare con competenza e professionalità il giusto servizio o medicinale, in questo caso specifico, il farmaco equivalente. Tranquillizzare, entrando in sintonia con il paziente - ha continuato Carosio - è la strada principale per intraprendere un percorso virtuoso nell'aderenza ai trattamenti».
Una visione in linea con quanto ha affermato Salvatore Butti, amministratore delegato di EG STADA Italia, evidenziando il ruolo sociale del farmacista e del farmaco equivalente: «Sono due fattori che viaggiano in simbiosi e sono estremamente importanti, sia per il paziente, sia per il nostro servizio sanitario. Senza il farmaco equivalente, l'accesso alla salute per il cittadino nel nostro sistema universalistico sarebbe costato in risorse almeno quattro miliardi in più e questo fattore ha liberato investimenti per produrre farmaci innovativi, a favore di tutta la popolazione. La farmacia - ha continuato Butti - è stato il veicolo più importante di diffusione del farmaco equivalente, da quando i farmaci generici sono entrati anche in Italia e ha svolto un ruolo straordinario. In questo periodo pandemico i dati hanno indicato una grande penetrazione a livello ospedaliero del farmaco equivalente, ed anche nelle farmacie sul territorio, anche grazie alla corretta informazione al paziente. Però, ha evidenziato l'Ad di EG STADA, la penetrazione e la diffusione del farmaco equivalente, a parità di condizioni, variano da regione a regione e le cause, più che a un fattore economico, vanno ricercate negli stili di vita e nelle abitudini». Per questo, secondo Butti, «occorre sempre di più incentivare un percorso condiviso con la farmacia, a livello formativo e comunicazionale. Oggi, in mezzo a questa emergenza sanitaria - ha concluso Butti - la farmacia è uno dei primi presidi sanitari del Paese e deve essere inserita all'interno di un processo condiviso nelle attività di educazione sanitaria, di prevenzione primaria e secondaria e di aderenza alla terapia a favore del paziente».
- Dettagli
- Scritto da Ordine Farmacisti MC
Diabete, impatto del monitoraggio continuo della glicemia
Uno studio, condotto su 175 pazienti con diabete di tipo 2 scarsamente controllato, ha rilevato che il monitoraggio continuo del glucosio, rispetto al monitoraggio con il glucometro, ha ridotto significativamente l'emoglobina glicata (HbA1c) in otto mesi (-1,1% contro -0,16%).
Ricadute sull'aderenza e la soddisfazione dei pazienti
Lo studio clinico randomizzato, pubblicato su Jama, è uno dei primi a comprendere a fondo l'impatto dell'utilizzo di un monitoraggio continuo del glucosio negli adulti con diabete di tipo 2 scarsamente controllato, che sono trattati solo con insulina basale, un'insulina ad azione prolungata progettata per essere iniettata una o due volte al giorno. L'autore dello studio Rodica Busui e il suo team hanno cercato di capire, inoltre, come questo approccio influenzi l'aderenza e la soddisfazione dei pazienti. I risultati mostrano che il monitoraggio continuo del glucosio permette di ridurre, in otto mesi, dell'1,1% i valori dell'emoglobina glicata, da 9,1% all'8%, rispetto all'0,16% nei pazienti che utilizzano il monitoraggio con glucometro. Inoltre, i 175 partecipanti allo studio hanno una migliore aderenza nella gestione del diabete e una migliore qualità di vita. Questo lavoro dimostra che l'uso del monitoraggio continuo del glucosio è efficace nel migliorare sostanzialmente i livelli di zucchero nel sangue e ridurre i rischi di ipoglicemia in coloro che sono stati randomizzati per utilizzare un monitoraggio continuo del glucosio rispetto alla solita puntura del dito. Busui, MD, Ph.D., anche vicepresidente presso il Dipartimento di Medicina interna dell'Università del Michigan Health, afferma che «la ricerca potrebbe aprire la porta a una più ampia copertura di questa tecnologia rivoluzionaria per tutti i pazienti con diabete. Un numero maggiore di pazienti può gestire il proprio diabete se hanno accesso a questa risorsa e i loro medici di base vengono istruiti sui benefici che apporta».
- Dettagli
- Scritto da Ordine Farmacisti MC