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Tamponi rapidi: no a corsa agli aumenti. L'invito a mantenere prezzi calmierati
Con la fine dello stato d'emergenza decade anche il Protocollo del Commissario Straordinario Figliuolo, che aveva finora garantito in tutta Italia i tamponi antigenici al prezzo calmierato di 15 euro, le associazioni consumatori lanciano allarme sul rischio di speculazioni ma alle farmacie arriva l'invito dalle rappresentanze territoriali di mantenere il prezzo calmierato di 15 euro.
Tobia: attendiamo indicazioni ma prevale senso di responsabilità
In un'intervista su Il Messaggero, Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma ha rassicurato che "anche in questo caso prevarrà il grande senso di responsabilità che le farmacie hanno già dimostrato fin dalle prime fasi della pandemia. Abbiamo inviato una lettera allefar macie che effettuano tamponi invitandole a mantenere il prezzo calmierato attuale di 15 euro. Siamo in attesa di indicazioni da parte delle istituzioni e, appena arriveranno, provvederemo ad avvertire i nostri associati". Fiducioso anche il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: "Sono convinto che non vi saranno speculazioni sul prezzo dei tamponi che sarebbero particolarmente odiose visto che riguardano un tema che ha toccato profondamente la vita di tutti in questi due anni. Naturalmente saremo pronti ad intervenire se verranno segnalati abusi".
Racca: nelle 1.800 farmacie lombarde non scatterà una corsa agli aumenti
A livello territoriale le rappresentanze sindacali dei titolari hanno già adottato una politica contro la corsa agli aumenti. Lo garantisce Federfarma Lombardia: "nelle 1.800 farmacie lombarde non scatterà una corsa agli aumenti" si legge in un comunicato stampa in cui la Presidente, Annarosa Racca sottolinea "l'importanza di mantenere per i tamponi rapidi i prezzi praticati fino a ieri nelle farmacie". "Tenuto conto dell'importanza che il servizio di esecuzione dei test antigenici riveste ancora in questa fase temporale - commenta la presidente Racca - per poter svolgere in sicurezza le diverse attività sociali e lavorative, riteniamo fondamentale continuare a renderlo accessibile a tutta la popolazione al costo di 15 euro. La normativa Antitrust ci vieta di imporre ai nostri associati i prezzi da praticare ma i farmacisti, per venire incontro ancora una volta alle necessità dei cittadini, continueranno su base volontaria a erogare questi servizi offrendoli a prezzi che sono stati sempre i migliori rispetto ad altri erogatori". Un invito condiviso dalla Regione: "Con la dottoressa Racca ho concordato di invitare le farmacie a mantenere inalterati i prezzi dei tamponi - afferma la Vicepresidente e Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti. - Ringrazio di questa disponibilità e ringrazio ancora una volta la sensibilità delle farmacie, che si confermano un elemento importante nell'articolato contesto della sanità territoriale, presidio fondamentale a servizio dei cittadini".
Farmacisti Ravenna: impegno a mantenere prezzi calmierati
Anche in Campania la Regione ha scritto alle farmacie ribadendo di ritenere ancora validi i prezzi calmierati secondo il protocollo siglato localmente che individuava una soglia di 22 euro. Ma Federfarma Napoli ha invitato i colleghi a continuare "ad effettuare i test antigenici rapidi al prezzo praticato finora (15 euro). Stessa politica anche in Emilia-Romagna dove l'Ordine dei farmacisti di Ravenna si impegnano "a mantenere i prezzi calmierati, sia per le mascherine che per i tamponi - come spiega il presidente ravennate Domenico Dal Re -. Con la fine dello stato di emergenza, infatti, a livello nazionale gli impegni presi dai farmacisti non sono stati rinnovati, ma noi a Ravenna abbiamo intenzione di non fare aumenti, e questa è l'indicazione che daremo a tutti. Certo, non possiamo sanzionare chi eventualmente decida di rincarare i prezzi, ma questa è la nostra linea". Il Movimento nazionale dei consumatori ha comunque questo l'immediata proroga del Protocollo: "E' necessario rinnovare l'accordo per assicurare i prezzi accessibili ai tamponi rapidi, tenuto conto che i controlli si sono già allentati ed è sempre più difficile il tracciamento del virus".
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- Scritto da Ordine Farmacisti MC
Fine stato emergenza. Ricetta dem, prezzo tamponi e mascherine: tra interventi attesi e novità ecco cosa cambia
La cessazione dello Stato di emergenza pone fine di una serie di misure e disposizioni via via formulate per gestire le varie fasi della pandemia e dare risposta a situazioni critiche per la popolazione. Tra queste, ci sono quelle relative alle modalità di trasmissione del numero di ricetta elettronica - su cui è stata già decisa una proroga -, così come gli Accordi sui prezzi calmierati per tamponi, mascherine e FFP2. Quale è la situazione per i farmacisti?
Le disposizioni su ricetta dematerializzata. Le ricadute sui farmacisti
Tra le tante disposizioni la cui durata era legata allo Stato di emergenza ci sono anche quelle riguardanti l'invio della ricetta dematerializzata. Un impianto che, come già detto, è stato in buona parte messo a regime, ma che vede alcune misure - relative alla trasmissione del solo NRE, il numero di ricetta elettronica - non ricomprese all'interno della gestione ordinaria. Sul punto, nei giorni scorsi, si era sollevata la protesta dei medici di medicina generale che temevano un passo indietro, soprattutto rispetto a una fascia di popolazione più fragile e meno avvezza allo strumento informatico. Già ieri, però, dal Ministro della Salute Roberto Speranza ne è stata annunciata la proroga, fino a fine anno, attraverso una Ordinanza della Protezione civile - al momento non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale.
Disposta la proroga su trasmissione NRE. Ecco cosa si prevede
Ma che cosa si prevede? Secondo le bozze circolate e anticipate dalla Fimmg, "fino al 31 dicembre 2022, al momento della generazione della ricetta elettronica da parte del medico prescrittore, l'assistito può chiedere il rilascio del promemoria dematerializzato ovvero l'acquisizione del Numero di Ricetta Elettronica" attraverso i canali alternativi già attivi durante l'emergenza. Nel dettaglio, questi prevedono la "trasmissione del promemoria in allegato a un messaggio di posta elettronica" - modalità prevista anche nella fase a regime -, la "comunicazione telefonica da parte del medico prescrittore del Numero di Ricetta Elettronica", la "comunicazione del Numero di Ricetta Elettronica con SMS o con applicazione per telefonia mobile che consenta lo scambio di messaggi e immagini". In particolare, per quest'ultima modalità è possibile anche inviare "l'immagine del codice a barre dello stesso Numero di Ricetta Elettronica".
Il flusso in farmacia e il recapito al domicilio
Per quanto riguarda, poi, le modalità di utilizzo del promemoria della ricetta elettronica presso le farmacie, "fino al 31 dicembre 2022, l'assistito che ha ricevuto la ricetta elettronica da parte del medico prescrittore con tali modalità può inoltrarne gli estremi alla farmacia prescelta". In aggiunta a quanto previsto nella gestione non emergenziale, "l'assistito individua la farmacia e comunica i dati della ricetta elettronica unitamente al codice fiscale" anche "via posta elettronica, inviando in allegato il promemoria, o inviando il numero di ricetta elettronica"; "via sms o con applicazione per telefonia mobile, inoltrando il messaggio ricevuto dal medico"; via "telefono. Laddove possibile, la farmacia provvede a recapitare i farmaci all'indirizzo indicato dall'assistito in fase di richiesta telematica di erogazione farmaci".
Tamponi, mascherine e FFP2: Accordi legati a stato emergenza
La cessazione dello stato di emergenza (o comunque la data del 31 marzo) costituisce il riferimento temporale anche per gli Accordi sui prezzi calmierati per mascherine e FFP2, nonché per il Protocollo relativo alla esecuzione dei tamponi e per le agevolazioni tra i 12 e i 18 anni e per gli esenti da vaccinazione (con il contributo di parte pubblica). Sul punto, Federfarma nazionale, in una nota di ieri, ha riferito che "proseguono quotidianamente le interlocuzioni con gli enti competenti e in particolare con il Ministero della salute" e si attendono indicazioni. Nella complessità del periodo transitorio, fino a una eventuale entrata in vigore di nuove disposizioni, l'invito alle farmacie è di "mantenere gli attuali termini e condizioni sia per quanto riguarda l'esecuzione dei tamponi sia per la vendita delle mascherine".
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- Scritto da Ordine Farmacisti MC