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Ricetta bianca dematerializzata: vademecum operativo per i farmacisti
La ricetta dematerializzata per le prescrizioni non a carico del Ssn sta man mano diventando operativa in alcuni territori, ma, per quanto riguarda le farmacie, data la circolarità interregionale, si sono dovute far trovare pronte sin dall'inizio, indipendentemente dalla tempistica di avvio nella propria Regione. Dalla conservazione della ricetta, alle tipologie di prescrizioni, che cosa prevede la procedura operativa? A tornare sul tema è una recente circolare Fofi, che ripercorre le indicazioni finora valide.
Ricetta bianca dem: le indicazioni per medici e farmacisti
La partenza dell'operatività della dematerializzazione della ricetta bianca è stata fissata a decorrere dal 31 gennaio 2022, ma l'avvio nelle varie Regioni è stato stabilito direttamente dalle Amministrazioni, che hanno comunicato un cronoprogramma, comunque non tassativo, ai Ministeri e al Sistema tessera sanitaria. Nelle Regioni che hanno già avviato la dematerializzazione della ricetta bianca, tutti i medici iscritti all'Ordine sono abilitati a utilizzare tale sistema - eventuali indicazioni circa le tipologie di medici del SSR da includere prioritariamente nelle procedure possono essere rilasciate dalle Regioni -, ma va detto che non c'è obbligo e si potrà continuare a usare la carta, qualora non sia possibile ricorrere alla dematerializzazione. La generazione in formato elettronico delle prescrizioni di farmaci non a carico del Ssn, a ogni modo, si basa sulle modalità già utilizzate per la ricetta rossa Dem. Sul fronte delle farmacie, come già anticipato, queste sono tenute - a partire dalla data ufficiale di avvio della dematerializzazione delle ricette bianche e quindi dal 31 gennaio - a ricevere e spedire tale tipologia di prescrizione, adeguando i software. Questo perché a fronte della generazione di una ricetta dematerializzata in una regione, questa può essere utilizzata dal cittadino in circolarità su tutto il territorio nazionale. Le farmacie devono comunque poter continuare a spedire anche le ricette bianche cartacee.
Modalità di prescrizione e canali alternativi di trasmissione
Ma quali sono le tipologie di prescrizioni per le quali è prevista la dematerializzazione? A tornare sul tema è una recente circolare di Fofi, che ripercorre le indicazioni del Ministero (si veda Farmacista33 del 5 marzo) fornendo al contempo un vademecum per i farmacisti. La dematerializzazione è prevista per le ricette bianche ripetibili e non ripetibili, ma, fa presente Fofi, nelle ultime indicazioni ministeriali "eÌ stato precisato che, al momento, restano escluse dalla dematerializzazione tutte le prescrizioni dei medicinali inclusi nella tabella dei medicinali, suddivisa in cinque sezioni (A-B-C-D-E) e le prescrizioni relative alle preparazioni magistrali e officinali". Quanto alle modalità di prescrizione, "la ricetta dematerializzata bianca eÌ individuata univocamente dal Numero di ricetta bianca elettronico (NRBE), assegnato dal SAC in fase di compilazione da parte del medico ed eventualmente anche tramite SAR. A fronte dell'esito positivo dell'invio telematico dei dati, il medico rilascia all'assistito il promemoria cartaceo, secondo il modello pubblicato sul portale del SAC". Un punto sottolineato è che questo "su richiesta dell'assistito, può essere trasmesso anche tramite i canali alternativi" che erano stati introdotti durante l'emergenza sanitaria, per favorire i cittadini costretti a casa dalle misure di contenimento. "All'atto dell'erogazione, la farmacia invia i dati della prestazione erogata con le medesime modalitaÌ.
Conservazione della ricetta: ecco cosa si prevede
In merito, infine, "alle indicazioni per la conservazione della ricetta dematerializzata per la prescrizione di farmaci non a carico del SSN" viene ricordato che "per le ricette non ripetibili (RNR), anche limitative (RNRL), nonché per le ricette dematerializzate ripetibili (RR), anche limitative (RRL), l'obbligo di conservazione si ritiene assolto dal SAC che assicura la conservazione a norma e daÌ la possibilità al farmacista di estrarre le ricette spedite in quella farmacia in un determinato periodo di tempo a fronte di controlli o ispezioni. Il SAC assicura la conservazione per due anni ove previsto".
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- Scritto da Ordine Farmacisti MC
Pnrr, da farmacisti e infermieri proposte di collaborazione per un'assistenza di prossimità
La collaborazione multiprofessionale è scritta a chiare lettere nel nuovo modello di sanità previsto dal Pnrr e i farmacisti e gli infermieri sono pronti alla sinergia per realizzare una nuova assistenza territoriale a partire dalla "Farmacia dei servizi", pietra angolare della prossimità. È quanto è emerso dall'incontro "Insieme si può costruire", svoltosi a Roma tra le federazioni delle due professioni. Questo lo spirito dell'incontro tra Fnopi (Federazione nazionale ordini delle professioni infermieristiche) e Fofi (Federazione ordini farmacisti italiani) per avviare una sinergia allo scopo di lavorare su aspetti di interesse comune, a partire dalla "Farmacia dei servizi" quale pietra angolare della prossimità scritta nel Pnrr. I Comitati centrali delle due Federazioni si sono riuniti a Roma per tracciare le strade interfederali e gettare le basi delle modalità operative e organizzative per una proficua collaborazione interprofessionale per la presa in carico degli assistiti in modo capillare sul territorio. La collaborazione multiprofessionale è scritta a chiare lettere nel nuovo modello di sanità previsto dal PNRR e le Case della Comunità, gli Ospedali di comunità e le Centrali operative previste dal Piano dovranno auspicabilmente operare in rete con gli altri servizi territoriali esistenti, a partire dalle farmacie che rappresentano il canale più capillare per la prossimità con i cittadini.
Proporre alle Federazioni lavoro di équipe multiprofessionale
Un vero lavoro di équipe multiprofessionale che Fofi e Fnopi intendono proporre alle altre Federazioni delle professioni sanitarie, per lavorare insieme anche sul "DM 71" che rappresenta l'evoluzione futura dell'assistenza territoriale.
"In questi anni - hanno detto i presidenti di Fofi, Andrea Mandelli e Fnopi, Barbara Mangiacavalli - i cittadini hanno conosciuto gli infermieri e i farmacisti sotto tutti gli aspetti e le peculiarità essenziali che caratterizzano le loro professioni. E infermieri e farmacisti hanno interagito nel rispetto delle diverse competenze, esaltando anzi il loro rapporto a vantaggio della salute degli assistiti".
Le proposte che emergeranno dal lavoro comune Fofi-Fnopi, che si auspica di poter condividere con le altre professioni sanitarie, saranno sottoposte a Governo e Regioni, per trasformarsi in uno dei cardini dell'assistenza sul territorio, dalla prossimità alla domiciliarità, passando anche attraverso l'utilizzo delle nuove tecnologie
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- Scritto da Ordine Farmacisti MC