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I sanitari non in regola con le vaccinazioni restano sospesi anche se guariti dal Covid
Il personale sanitario che non è in regola con le vaccinazioni ma risulta guarito dal Covid resta ugualmente sospeso dall’attività lavorativa fino a che non si metterà in regola con la legge che prevede l’obbligo. A chiarirlo è il Ministero della Salute che in una nota firma della Capo di Gabinetto Tiziana Coccoluto ha risposto ad un quesito sull’inquadramento giuridico dei professionisti che si trovano in tale situazione
“La guarigione – si legge nella nota – non è in base alla normativa vigente, circostanza idonea a legittimare la revoca della sospensione che invece consegue esclusivamente per il professionista temporaneamente sospeso per non aver effettuato il ciclo vaccinale primario, al completamento di quest’ultimo e nel caso del professionista sospeso per non aver effettuato la dose di richiamo, alla somministrazione di tale dose”.
La misura ovviamente riguarda anche i farmacisti. Per cui la Fofi attraverso una circolare informa che “la Direzione generale dei sistemi informatici, su indicazione dell’Ufficio di Gabinetto, ha comunicato che, a partire dalla prossima interrogazione (alle h. 3:00 del 22.2.2022), la Piattaforma nazionale-DGC - lo strumento attraverso il quale gli Ordini territoriali, ai sensi del comma 3 del predetto articolo 4 del D.L. 44/2021, eseguono la verifica dell’adempimento dell’obbligo vaccinale dei propri iscritti - non considererà più, ai fini dell’assolvimento dell’obbligo vaccinale, i certificati di guarigione (informazione che era stata presa in considerazione dallo scorso 7 febbraio)”.
“Si segnala, pertanto, - prosegue la Fofi - che nella giornata di domani perverranno dalla suddetta Piattaforma, presumibilmente, numerose segnalazioni di farmacisti (guariti e non vaccinati) con “STATO NON VALIDO”, a seguito delle quali gli Ordini, nel rispetto della normativa vigente, dovranno inviare agli iscritti la lettera di “Invito ad adempiere” chiedendo di produrre, nel termine massimo di 5 giorni dalla ricezione della comunicazione, la documentazione comprovante l'effettuazione della vaccinazione oppure l’attestazione relativa all'omissione o al differimento della stessa, ovvero la presentazione della richiesta di vaccinazione, da eseguirsi entro un termine non superiore a venti giorni dalla ricezione dell'invito, ovvero la documentazione comprovante l'insussistenza dei presupposti per l'obbligo vaccinale”.
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- Scritto da Ordine Farmacisti MC
Integratori, alimenti funzionali e innovativi: un settore in crescita. Dati attuali e previsioni
L'Italia detiene un primato europeo nel mercato degli integratori alimentari, con una dimensione pari a circa 3,8 miliardi di euro nel 2020 con una quota del 26%, davanti a Germania (18,8%), Francia (14,7%), Regno Unito (9,5%) e Spagna (7,2%). Le aspettative di crescita del mercato europeo, stimato di 14,6 miliardi, sono nell'ordine del 6% annuo, con l'Italia che dovrebbe toccare nel 2025 una dimensione pari a 4,8 miliardi. Questi i dati riportati dall'Area Studi Mediobanca ha realizzato un report sul mercato della Nutraceutica, ma anche del novel food, in Italia e nel mondo, con un approfondimento sulla sua crescita da qui al 2027.
Mercato italiano triplicato: crescita annua 9%
Secondo le stime, tra il 2008 e il 2020 il mercato italiano degli integratori è triplicato, con una crescita media annua superiore al 9%. La forte propensione dei consumatori italiani per gli integratori è evidente considerando che la loro spesa media pro-capite è di circa 64 euro rispetto ai 33 euro della Germania, ai 32 euro della Francia e ai 21 euro del Regno Unito. Si stima che in Italia il 54% della popolazione faccia ricorso agli integratori, rispetto a quote che si collocano tra il 20% e il 25% in Germania, Francia e Regno Unito. Da tenere presente che in Italia gli integratori sono venduti essenzialmente attraverso il canale delle farmacie e parafarmacie (87% a valore), con una presenza della Gdo all'8%, mentre in Francia (55%) e Germania (67%) il canale farmaceutico e parafarmaceutico è più contenuto.
Cibi funzionali. Mercato mondiale da 500 miliardi di dollari
Il report tocca anche il mondo dei cibi funzionali, prodotti con l'aspetto di cibi naturali della dieta quotidiana ma grazie a trattamenti è stato aggiunto, accresciuto, ridotto o tolto un componente bioattivo o un nutriente e non assumono mai l'aspetto di pillole, capsule, bustine solubili o fiale, tipica degli integratori alimentari concepiti appunto, come apporti suppletivi e integrativi alla dieta permettendo l'assunzione concentrata di singole sostanze. La dimensione mondiale del mercato dei cibi funzionali è stimata a fine 2021 in circa 500 miliardi di dollari, con aspettative di crescita a un tasso medio annuo al 6,9% che porterebbe il comparto a 750 miliardi nel 2027. La categoria più consistente è quella dei cibi per il controllo del peso (slimming o weight management), pari a 214 miliardi di dollari, con previsione di sviluppo al 6% medio annuo, seguita dagli integratori che valgono a livello globale 140 miliardi (+7,7% le attese). I baby food arrivano a 73 miliardi (+6,5%), ma sono le specialità vegan (25 miliardi, +9%) a mostrare le attese più rosee.
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